A’ be’ c’è Dario è un classico abbecedario ma, allo stesso tempo, è tante altre cose. Il libro è composto da ventuno tavole disegnate da Filippo Giansanti e, come gli esercizi di stile di Queneau, è costruito sulle costanti e sulle varianti.
L’ordine dei ventuno “animali”, compreso Dario, l’umano, segue l’elenco alfabetico e trova nello sguardo il tratto che rende tutti i soggetti partecipi della stessa dignità.
Il volume è corredato da un testo di Mauro Pompei che gioca con la medesima idea progettuale. L’intero lavoro è aperto a molteplici livelli di lettura e fruizione.
L’immediatezza dei disegni e la semplicità dei testi lo rendono adatto ai “piccoli” per il naturale e intuitivo rapporto tra l’immagine e il suono della parola ma, allo stesso tempo, il tessuto di rimandi interni ai disegni e al testo, così come la relazione che si instaura tra i due registri espressivi, avvicina alla lettura anche un pubblico di adulti.
Filippo Giansanti
Sono nato a Pistoia nel 1978. Makiko, Aldo, Giovanni e Giacomo sono la mia bellissima famiglia pelosa. Di giorno mi occupo di fotografia e fotogrammetria presso il Laboratorio fotografico del Dipartimento di Architettura di Firenze. Faccio il serio. Sembro grande.
Di notte o quando ho tempo disegno. Animaletti, cervi, unicorni. Sono piccolo.
Di giorno e di notte prendo forma con l’amico Fabrizio nel Santimatti dove continuo a dar vita alla ricerca artistica che ci tiene impegnati da anni. Questo è lo spazio dei mostri. Ma sono sempre io. Gioco. Vivo.
Mauro Pompei
Sono nato a Roma nel 1979 (cosa di cui mi vergogno), ho fatto il barista, il cameriere, ho contato i lampioni... Sono laureato in Filosofia (cosa di cui mi vergogno). Ora, alla libreria “Lo Spazio di via dell’ospizio” a Pistoia, faccio il libraio (cosa di cui mi vergogno). Ho sempre scritto (cosa di cui mi vergogno) ma mai per bambini. Se non avessi avuto due figlie come supporto e crash test questo libro non sarebbe mai stato scritto.