L’ erudito francese Nicolas Thoynard o Toinard, come lui stesso si firmava, fu probabilmente il più grande amico di Locke ed ebbe con lui una copiosa corrispondenza; proprio quest’ultima ci consente di ricostruire la complessità del loro rapporto. Complesso è senz’altro il groviglio di informazioni su diversi argomenti (resoconti di viaggio, studi biblici, osservazioni scientifiche, notizie erudite, etc.) che transita nella loro corrispondenza e che necessita di un lavoro di ricostruzione per essere compreso nel dettaglio. Ancora, complesso è l’intreccio di relazioni che ruota attorno ai due corrispondenti, sia nell’ambiente dei curiosi francesi che in quello dei virtuosi inglesi. Complesse sono le vicende storiche che vivono i due intellettuali, che ne influenzano in vari modi la corrispondenza; più complesso è senz’altro il loro legame, ispirato all’ideale ciceroniano di un’amicizia tra uomini virtuosi che si concretizza nello scambio di beneficia e gratia. La forte componente ideale che supporta il legame, che si modella su quello tra Cicerone e Attico, ne garantisce la sopravvivenza.
Giuliana Di Biase è professore associato di Filosofia morale presso l’Università «Gabriele d’Annunzio»; è autrice di numerosi saggi dedicati al pensiero morale, politico e religioso di John Locke. Due suoi contributi dedicati all’analisi delle classificazioni delle scienze reperibili tra i manoscritti del filosofo sono apparsi recentemente sui «Locke Studies»; nel 2012 ha pubblicato una monografia intitolata La morale di Locke, tra prudentia e mediocritas.