Genere ed etnia rappresentano oggi una sfida educativa, perché simboleggiano due gravi emergenze, le cui origini si possono rinvenire nell’esasperato individualismo che caratterizza la contemporaneità e che nega l’alterità, anche quella che alberga in ciascuno di noi. Emergenze certamente non nuove ma che hanno assunto dimensioni macroscopiche e significati differenti rispetto al passato e che possono essere consapevolmente affrontate se inserite in un rinnovato assetto concettuale della pedagogia, definita nel testo delle differenze. Una pedagogia contraddistinta dal radicalismo e dall’utopia a partire dai quali immaginare un progetto di civiltà fondato sul riconoscimento della comune vulnerabilità umana e sull’etica dei legami e che vede le donne e gli uomini capaci di rendersi autonomi da ogni forma di manipolazione, identificando come bene più autentico l’incontro con l’altro.
Anna Grazia Lopez è associata di Pedagogia generale e sociale presso l’Università di Foggia, dove insegna Pedagogia delle differenze. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi sul tema della differenza, tra i quali ricordiamo: Donne ai margini della scienza. Una lettura pedagogica [Milano 2009]; Scienza, genere, educazione [Milano 2015]; Dai saperi delle donne alla cura come principio di democrazia, in L. Dozza, S. Ulivieri (a cura di), L’educazione permanente a partire dalle prime età della vita [Milano 2016]; Intersezioni tra genere ed etnia. Le migrazioni femminili per una riconcettualizzazione della cura, in I. Loiodice, S. Ulivieri (a cura di), Per un nuovo patto di solidarietà [Bari 2017].