I racconti di Dorothy Edwards (1903-1934) sono piccoli gioielli del modernismo letterario in lingua inglese e ottengono immediato successo. Cadono nel dimenticatoio in seguito alla morte prematura dell’autrice, riscoperta in Gran Bretagna solo di recente. La sua opera è inedita in Italia e i racconti qui proposti per la prima volta sono fra i più riusciti e rappresentativi dello stile e delle tematiche dell’autrice gallese. Sono storie popolate da personaggi della classe medio-alta, che si ritrovano in incontri fortuiti e in circostanze solo in apparenza bucoliche. Le ville di campagna, le passeggiate, le cene o i duetti al pianoforte nascondono un mondo claustrofobico, dove sommesse gelosie e sottili delusioni emergono fra le pieghe di una lingua tersa e uno stile asciutto. I rapporti umani, soprattutto le relazioni fra i sessi, sono esplorati in una prospettiva di genere condotta molto elegantemente attraverso l’assunzione del punto di vista maschile.
Monica Boria, laureata in lingue moderne, si è specializzata in italianistica e in traduzione. Ha ricoperto cariche accademiche in varie università britanniche ed è attualmente docente a contratto presso l’università di Cambridge (UK). Ha curato l’edizione di volumi di italianistica e traduzione, e scritto saggi accademici su satira e umorismo. Ha pubblicato traduzioni di poesia e saggistica per varie riviste ed editori internazionali.