Il presente volume raccoglie i risultati di un lavoro di ricerca scaturito dal corso di Storia Sociale dell’Arte tenuto alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Università degli Studi di Firenze nell’anno accademico 2016-2017. Si è cercato di offrire una prospettiva quanto più ampia possibile della variegata attività espositiva fiorentina tra il 1911 e il 1942 selezionando dal vasto panorama offerto, non solo le mostre d’arte più canoniche, ma anche alcune rassegne allestite in seno ad importanti convegni nazionali e internazionali o dedicate all’oreficeria e alle arti applicate.
Ne emerge uno spaccato vivido della situazione fiorentina – e più latamente italiana – dei primi quarant’anni del Novecento, di una nazione giovane che anche attraverso le mostre cercò di costruire un’identità culturale condivisa e orgogliosamente rivendicata soprattutto dopo la fine vittoriosa della Prima Guerra Mondiale. Ma con l’inizio del ventennio fascista anche le esposizioni più filologiche divennero uno strumento di propaganda nelle mani del regime, distorcendo in chiave nazionalistica ogni espressione artistica, senza tuttavia riuscire a sopprimere del tutto alcune voci di dissenso e libertà intellettuale.
Cristiano Giometti insegna Storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento SAGAS. È specialista di scultura barocca, cui ha dedicato studi monografici, della diffusione in Italia e in Europa del linguaggio artistico romano del Seicento e di storia delle esposizioni internazionali di antichi maestri nella prima metà del Novecento.