Italo Svevo non è solo autore della Coscienza di Zeno e dei due romanzi che l’hanno preceduta: lungo tutto l’arco della sua vita si è dedicato alla scrittura consegnandoci un corpus ricchissimo di novelle, commedie, pagine di diario, riflessioni. Questa sua attività sembra essere caratterizzata da un continuo lavoro di ripensamento, destinato ad accompagnare i testi fino alla pubblicazione. In molti casi la riscrittura presenta caratteri di non finito. Questo libro vuole indagare su tale aspetto cercando di capirne le ragioni e seguendone l’evoluzione dalle prime fino alle ultime testimonianze. Emerge un quadro composito, dapprima quasi di consapevole abbandono del testo a se stesso, poi, progressivamente, di un nuovo atteggiamento verso l’esercizio stesso della scrittura, specie in coincidenza con il passare del tempo e l’approdo all’ultima stagione, quella della vecchiaia.
Angela Guidotti insegna Letteratura italiana contemporanea nell’Università di Pisa. Si è occupata di vari autori e problematiche legate alla modernità. Il suo libro più recente, Forme del tragico nel teatro italiano del Novecento. Modelli della tradizione e riscritture originali, indaga i molteplici aspetti della riflessione sul tragico nel panorama drammaturgico novecentesco. Ha già dedicato a Svevo un volume sulle commedie e diversi saggi e articoli in rivista.