La cultura della Vienna fin-de-siècle o della Jahrhundertwende, insomma del periodo a cavallo fra Otto e Novecento, è da lungo tempo oggetto di numerosi e importanti lavori che mostrano la centralità della capitale dell’impero austro-ungarico e dei suoi circoli intellettuali per l’emergere e l’affermarsi delle avanguardie artistiche e intellettuali da cui molto ha attinto la cultura del secolo scorso. Lo scopo di questo libro è mostrare che c’è ancora qualcosa da dire, partendo dal tema della sessualità. Accostando le posizioni filosofiche di Otto Weininger a quelle artistiche di Gustav Klimt e di Egon Schiele si cerca di mostrare come la riflessione sulla sessualità, presente in tutti gli artisti e gli intellettuali dell’epoca, e sia pure inconsapevolmente, coincida con una riflessione sul sé e sulla propria identità, ossia su quell’identità maschile che non riesce a diventare oggetto
esplicito d’indagine e deve passare, almeno inizialmente, per la riflessione sull’altro – cioè ‘la donna’.
Flavia Monceri è professore ordinario di Filosofia politica all’Università del Molise, dove insegna anche Studi di genere. Fra le sue numerose pubblicazioni si possono menzionare i volumi: Interculturalità e comunicazione. Una prospettiva filosofica (Edizioni Lavoro, Roma 2006); Oltre l’identità sessuale. Teorie queer e corpi transgender (ETS, Pisa 2010); Etica e disabilità (Morcelliana, Brescia 2017); La filosofia sociale austriaca 1871-1936 (Rubbettino, Soveria Mannelli 2017).