– con testo originale a fronte –
La Digression sur les anciens et les modernes, che Bernard de Fontenelle pubblicò nel 1688, non è solo uno degli scritti più celebri della famosa Querelle des anciens et des modernes, ma è anche un punto di riferimento quasi obbligato per un’indagine critica sul senso della modernità.
Rottura con l’autorità del passato, mutamento del ruolo del futuro, consapevolezza del proprio presente: questi sono gli elementi che vanno a collocarsi in una nuova visione del tempo storico che si affermerà nell’Illuminismo. Nonostante ciò la modernità oscilla ancora tra la difesa degli effetti liberatori a cui non vuole rinunciare e la cattiva coscienza per gli effetti distruttivi che un arrogante senso di superiorità ha prodotto e continua a produrre.
Bernard Le Bovier de Fontenelle (Rouen 1657 - Parigi 1757), nipote di Pierre e di Thomas Corneille, fu uno dei campioni della Disputa degli antichi e dei moderni che esplose alla fine del XVII secolo annunciando l’Illuminismo. Tra le sue opere, i Nouveaux dialogues des morts (1683), gli Entretiens sur la pluralité des mondes (1686), l’Histoire des oracles (1687), gli Éléments de la géométrie de l’infini (1727).
Alfonso Maurizio Iacono insegna Storia della filosofia all’Università di Pisa. Tra i suoi lavori più recenti: History and Theory of Fetishism, Palgrave MacMillan, New York 2016; Storie di mondi intermedi, ETS, Pisa 2016; Il sogno di una copia, Guerrini Scientifica, Milano 2016; Studi su Marx, ETS, Pisa 2018; The Bourgeois and the Savage, Palgrave MacMillan, New York (in corso di stampa).