La grande e discussa questione sul valore filosofico dello Zarathustra di Nietzsche tiene occupata la ricerca nietzscheana da decenni. Secondo Claus Zittel se ne verrebbe a capo andando ad indagare le forme estetiche della sua rappresentazione. E questo non per una pura ragione di forma o di gusto, né per dare ancora una volta la visione di un Nietzsche ambiguo e poco preciso filosoficamente perché “distratto” dalla poesia. Claus Zittel ambisce a collocare con maggiore esattezza la ricerca della rappresentazione estetica del testo forse più controverso delle opere nietzscheane e fonda la sua interpretazione sul fatto che, conciliando considerazioni di tipo letterario e filosofico, gettando luce le une sulle altre, si raggiungono dei risultati che si allontanano da quelli ottenuti dalla ricerca separata delle due discipline. Così parlò Zarathustra non costituisce una ricaduta su posizioni antecedenti a quelle critiche da parte di Nietzsche, bensì ne dimostra la trasformazione riuscita e coerente in una nuova forma estetica. La critica estetica toglie altresì il terreno sotto i piedi a quelle interpretazioni che, in particolare, si dedicano alle presunte dottrine o miti dell’ultimo Nietzsche, come quelle del superuomo o dell’eterno ritorno.
Claus Zittel è attualmente professore di Germanistica ed Estetica alle università di Stoccarda e alla Ca’ Foscari di Venezia. Dopo lunghi periodi di insegnamento e ricerca presso altre università e istituti di ricerca di eccellenza sia in Germania, Polonia, Cina che in Italia, riveste dal 2014 la posizione di Vicedirettore al Stuttgart Research Centre for Text Studies e dal 2019 è Co-direttore del Laboratorio Bembo dell’Università Ca’ Foscari. Profondo conoscitore del pensiero nietzscheano, Zittel è Co-direttore della prestigiosa rivista «Nietzsche-Studien» e fondatore dell’Internationale Nietzscheforschungsgruppe Stuttgart. Tra le numerose pubblicazioni, ricordiamo: Theatrum philosophicum. Descartes und die Rolle ästhetischer Formen in der Wissenschaft, (Akademie- Verlag, Berlin 2009); Nietzsche und die Lyrik (Hrsg. mit Christian Benne, Metzler 2018); Selbstaufhebungsfiguren bei Nietzsche (Königshausen & Neumann, Würzburg 1995).
Annamaria Lossi, docente di Filosofia ed Estetica per i corsi FCH e IPH dell’Università di Pisa, è Dottore di ricerca in Scienze Filosofiche e
in Germanistica. È stata Fellow in varie università in Germania ed in Italia ed è autrice di monografie e articoli scientifici. Ha recentemente tradotto per l’edizione delle Opere di Friedrich Nietzsche di Adelphi alcune delle nietzscheane “Lezioni di Basilea”.