Consegna al terzo millennio una bella storia, Paolo Lapi. La storia di un artista, dei suoi affetti, delle sue passioni e curiosità, dell’impegno per trasmetterle attraverso colori e segni lasciati, con notevole ricchezza di mezzi espressivi, su tante tele e tante carte. La continua ricerca di equilibri formali, in grado di dare voce poetica alla propria interiorità, ha portato Lapi a esplorare incessantemente molteplici variabilità linguistiche e ambiti tematici. E i racconti si sono fatti favole, le favole sono tornate racconti, in un percorso di sguardi intensi e di attente meditazioni sulle cose e sugli uomini, tra incanti naturalistici, arabeschi grafici, improvvise esplosioni e lacerazioni cromatiche. Rimane, nel ricordo di una lunga stagione di delicato e fervido cantastorie, la vivacità contagiosa, capace di accendere complicità e interessi nei diversi contesti critici, istituzionali, sociali e generazionali che ne hanno accolto le intuizioni figurative. Alle prestigiose occasioni espositive negli spazi museali e in gallerie, alle frequentazioni artistiche e intellettuali e all’affetto di una città, il ricordo aggiunge l’impegno nelle scuole, con i giovani e i più piccoli. Anche per questo quella di Paolo Lapi e della sua arte è una storia da trattenere e raccontare: la possibilità di farlo, grazie alla generosa donazione di Carla Gremigni Lapi, è per il Museo della Grafica occasione importante, che la condivisione con la Fondazione Arpa e con Franco Mosca rende ancora più preziosa.
Alessandro Tosi, Lucia Tongiorgi Tomasi