Munera o vuoti a perdere da cancellare il giorno dopo,
eppure soltanto io ho sentito la profonda
nascosta incantevole dolcezza
della tua pelle anelante
l’ abbraccio quasi materno
la corrispondenza persa tanto tempo fa
la purezza innocente e inconsapevole.
Sei l’alfa e l’omega nell’attimo in cui tutto
si corrisponde e si perde
ed io che ti amo
sono il tuo torturatore e tu l’oggetto della mia pietà.
Infine, e so che ora ti riconoscerai nelle mie parole,
ho chiara visione di quanto mi hai dato
nelle parole che ne ho scritto.
Per te sempre parole d’amore,
ma non illuderti,
sono sempre stata io la mia Musa.
Patrizia Luigia Morelli, docente di materie classiche nei Licei e nell’Università, ha pubblicato numerosi contributi scientifici sull’epistemologia e la storia dell’insegnamento del latino e del greco con particolare riguardo al periodo post-unitario in cui si definirono i ‘canoni’ della scuola classica in Italia. Il suo saggio Una cultura classica per la formazione delle élites è inserito nella sezione Latin della ‘Congress Library’ di Washington con il massimo delle referenze ed è stato tradotto in tre lingue. Con la Casa Editrice Ets ha pubblicato nel 2012 il volume di poesie Ephemera, del quale il presente Munera può considerarsi un continuum. Svariate poesie della raccolta sono dedicate a Pisa, città con cui l’Autrice, che vive tra Ginevra, Lecco e Macerata, ha un legame d’elezione.