Un erompere simultaneo, nello stesso periodo, addirittura nello stesso giorno, d’una medesima gioia che da Venezia a Messina, da Firenze a Taranto, dalle Alpi a Lampedusa, percorse la penisola nei capillari delle sue abitazioni, in migliaia di paesi, di quartieri, di case: il postino (o i carabinieri, o un amico) portava la desiderata lettera che annunciava redivivo il soldato temuto non vivente. E se è Pasqua o anche la vigilia, ma va bene anche il Corpus Domini, la lettera è annunciata Resurrezione dell’amatissimo. In un capolavoro collettivo di lingua italiana naturale.
Lia Tosi. Studiosa di lingua e letteratura russa. Autrice di romanzi e racconti. Suoi lavori: Il programma del pane. Antologia di scritti di Osip Mandel’štam. Curatela e traduzione (Città Aperta 2004); Anonimo povero (Manni 2008); Il signor Inane (Pagliai 2011); Ispida stella (edizionianordest 2013). Per le Edizioni ETS ha curato il volume Caro nemico. Soldati pistoiesi e toscani nella Resistenza in Albania e Montenegro. 1943-1945 (2018) e pubblicato Il tenente T e il dottor K (2019).