È a partire dalla grande emigrazione italiana del Novecento che all’interno di questo volume vengono prese in esame alcune note pellicole della cinematografia nazionale (Nuovomondo, Sacco e Vanzetti, Il cammino della speranza, I magliari, Rocco e i suoi fratelli, Così ridevano, Pane e cioccolata), nelle quali si narra di quando ad emigrare all’estero erano soprattutto gli italiani e tra le mete prevalenti c’erano l’America del primo ventennio del secolo scorso, l’Europa del secondo dopoguerra e l’Italia industrializzata del nord, durante il boom economico. Un fenomeno di esodi massicci che le immagini rammentano e reinventano, mentre i canti e le ballate (Mamma mia dammi cento lire, Il tragico affondamento del bastimento “Sirio”, Titanic, Amerigo, Vitti ’na crozza) evocano e ricreano. Lungo un percorso di analisi dalla solida metodologia filmologica e dall’insolita interdisciplinarità che, oltre a richiamare l’attenzione su un tema tanto ampio, quanto contemporaneo, prova a sollecitare il piano di ascolto e di visione di lettori, spettatori, nonché studenti e studentesse a cui questo volume si rivolge.
Stefania Carpiceci è Ricercatrice di Storia del cinema all’Università per Stranieri di Siena. Si occupa di storia e teoria del cinema, di alfabetizzazione e analisi del film, oltre ad aver intrecciato ricerche su sonoro, lingua, musica, migrazione e altro. Collabora con riviste di settore ed è autrice di molti saggi. Tra le sue pubblicazioni Insegnare italiano L2 con il cinema (con P. Diadori e G. Caruso, Roma, 2020), Ai margini del cinema italiano. Soubrette e maggiorate fisiche, artigiani e autori di film minori (Pisa, 2017) e Le ombre cantano e parlano. Il passaggio dal muto al sonoro nel cinema italiano attraverso i periodici d’epoca (1927-1932) (2 volumi, Roma-Dublino, 2012-2013).