I beni comuni danno utilità particolari ai componenti di una comunità, migliorandone la qualità della vita. Intorno ad essi si creano nuove forme di socialità, impegno e occupazione. Ciascuno di noi ha interesse a difenderli e a occuparsi del loro governo, secondo forme di amministrazione condivisa fondate sulla fiducia reciproca tra cittadini e istituzioni. Costruite le basi teoriche con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, traendo spunto dalle domande di alcuni amici curiosi, questo libro racconta esperienze nelle quali l’Autore si è fatto coinvolgere e che riguardano beni comuni urbani quali giardini, piazze, isole pedonali e immobili pubblici, intorno ai quali i cittadini si sono organizzati in associazioni e comitati.
Tra le esperienze raccontate, vi è quella delle Scuole aperte e partecipate, che nasce dalla cooperazione tra genitori, maestri, politici e dirigenti amministrativi intorno al bene comune scuola. Questa iniziativa, che riguarda le scuole pubbliche del centro storico di Roma, sta coinvolgendo un numero sempre crescente di cittadini attivi e ha dato risultati sorprendenti anche nell’attuale periodo di pandemia. Le esperienze raccontate sono replicabili in tutte le realtà geografiche e sociali, persino in un paesino sotto un vulcano e in mezzo al mare.
Gianfrancesco Fidone, avvocato e abilitato professore ordinario in Diritto amministrativo, insegna alla LUISS Guido Carli di Roma. È autore di tre monografie, curatele e oltre cento saggi e articoli su tematiche varie del diritto amministrativo. Sul tema dei beni comuni ha scritto il volume Proprietà pubblica e beni comuni (ETS 2017). Insieme a tanti genitori attivi, è impegnato per il miglioramento della scuola dei suoi figli, che considera un bene comune.