Pier Paolo Pasolini è stato uno dei primi poeti a intuire la grandezza di Konstandinos Kavafis e in più a provare a seguirne l’esempio: letta la prima antologia italiana del neogreco, che Filippo Maria Pontani aveva pubblicato sul secondo fascicolo della rivista romana «Poesia» (1945), Pasolini elesse ad argomento centrale di Amado mio (1947-1950) l’amore estivo tra un giovane letterato e un adolescente di bellezza divina, soprannominato Iasis come il ragazzo di un famoso epigramma dell’Alessandrino. Il libro cerca di ricostruire nei dettagli questo capitolo a oggi ignoto della fortuna italiana di Kavafis, con particolare attenzione per la prima redazione del romanzo (1947-1948).
Andrea Cerica (Venezia, 1990) si è laureato in lettere antiche a Ca’ Foscari e ha conseguito il dottorato di ricerca nella medesima disciplina all’Università di Pisa, con una tesi vincitrice nel 2019 del XXXV Premio Pasolini (Pasolini e i poeti antichi, Mimesis 2022). Al momento collabora con la Cineteca di Bologna; è inoltre insegnante nei licei pubblici, assistente alla didattica e docente a contratto di lingua greca a Ca’ Foscari.