A distanza di oltre venti anni dal profetico studio di Ulrich Beck sulla Società del rischio, le previsioni circa il ruolo sempre più significativo dei rischi nella società contemporanea risultano non solo confermate, ma hanno assunto una portata talmente pervasiva da rendere le sfide correlate alla sicurezza una vera e propria priorità, come dimostrato, da ultimo, dalla gestione dell’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19, nonché le sfide imposte dai mutamenti climatici e alla conseguente estremizzazione dei fenomeni naturali, la cui accresciuta potenzialità distruttiva risulta particolarmente insidiosa in un territorio fragile quale quello italiano.
Se il compito di fronteggiare questo coacervo di rischi è attribuito primariamente alle Istituzioni, ciò non implica un ruolo passivo della cittadinanza, cui invece è richiesto un contributo tutt’altro che trascurabile, che può essere adeguatamente suscitato e messo efficacemente a frutto solo attraverso una virtuosa politica di comunicazione del rischio.
Partendo da tali profili problematici e traendo spunto dall’introduzione del sistema di allarme pubblico denominato IT-Alert, l’incontro di studi che ha dato origine alle presente pubblicazione si è proposto di affrontare queste tematiche operando un primo inquadramento generale, per poi approfondire il tema dell’attività di protezione civile, discutendo le ambizioni legate alla stessa, i limiti ai quali essa va incontro e le prospettive future che, anche sotto il profilo delle eventuali responsabilità giuridiche, è possibile indicare con maggiore nitidezza all’attenzione degli operatori.