Un breve testo dell’illustre storico del Medioevo pisano, Ottavio Banti, dedicato a quella che fu la stagione germinale del nascente Comune di Pisa, l’inizio di un lungo processo di innovazioni nei rapporti tra singoli, e di singoli nella vita della civitas, in cui si sviluppò una nuova forma di società diversa da quella fino ad allora tipica dell’epoca feudale.
Nella storia di Pisa si individuano, già intorno alla metà del secolo XI, segni di mutamento e di innovazioni nelle forme dei rapporti tra comunità e singoli cittadini seppure di livello sociale diverso.
Così, quasi senza avvertirlo, tra graduali piccole innovazioni, nacque e si sviluppò un clima diverso di rapporti tra cittadini e di questi all’interno comunità, che fu all’origine di nuove forme associative e di un nuovo modo di stare insieme.
Innovazioni in genere poco rilevabili, che nella storia e nella vita della civitas furono quasi come i germogli in una pianta, segni di speranza di quella più complessa e vitale entità politica che più tardi sarà chiamata Comune.