Dal riso popolare di Totò e dalle gag di Chaplin all’umorismo come strumento alienante della borghesia: la comicità attraversa l’opera di Pasolini, seguendo evoluzioni imprevedibili, fino a condizionare fortemente le sue tragedie e l’opera del suo ultimo decennio. L’umorismo nelle tragedie e nell’opera di Pasolini è una delle eresie contenute in questo volume, in cui il suo teatro, in stretta relazione con la poesia, il cinema e la scrittura, è riletto con uno sguardo originale, mettendo in evidenza elementi come la visionarietà che sta alla base del dramma Nel ’46! e il queer che attraversa diverse opere fino a Petrolio, o parentele con autori come Copi, Scaldati e Mishima.
Stefano Casi è ricercatore indipendente di studi teatrali, giornalista, sceneggiatore e direttore artistico di Teatri di Vita, Bologna. È autore di numerosi saggi e volumi dedicati a Pasolini, Copi, Beckett, Scabia, Adriatico, Babilonia Teatri. È nel comitato scientifico della rivista «Studi pasoliniani».