Il volume costituisce la prima traduzione italiana di un testo in francese che documenta il viaggio in Caucaso di due naturalisti – uno svizzero e uno di origine francese, ma entrambi da anni ormai “fiorentini” – nel Caucaso all’inizio degli ultimi due decenni dell’Ottocento. Il viaggio nasce con lo scopo di documentare la flora caucasica, ma i variegati interessi dei due protagonisti fanno sì che sia ricco anche di notazioni zoologiche e soprattutto antropologiche. Inoltre la garbata curiosità e la tenera ironia – spesso autoironia – del suo autore lo rendono godibilissimo anche come récit de voyage. Il volume si avvale di tre saggi introduttivi. Il primo, ad opera del traduttore e curatore, ripercorre brevemente la storia ottocentesca del Caucaso nell’ambito dell’espansionismo russo e traccia la curiosa vicenda editoriale della prima pubblicazione in francese. Gli altri due ne approfondiscono gli aspetti botanici (Chiara Nepi, curatrice delle Collezioni botaniche del Museo di Storia Naturale, Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze) e antropologici (M. Gloria Roselli, curatrice delle Collezioni antropologiche ed etnografiche dello stesso Museo). Il testo, oltre a ripresentare le note apposte dall’autore all’edizione originale, ne contiene numerose altre, aggiunte dal curatore per facilitare la comprensione ed un glossario di termini perlopiù russi, presenti in originale nel testo e lasciati tali anche in traduzione. La pubblicazione è corredata da 20 illustrazioni: fotografie scattate da Stephen Sommier nel corso del viaggio e conservate nel Museo di Antropologia e Etnologia.
Émile Levier nacque a Berna (Svizzera) nel 1838 e, dopo essersi laureato in Medicina, nel 1865 giunse a Firenze, dove esercitò la professione di medico presso la comunità straniera della città. Appassionato di botanica e profondo conoscitore delle piante, partecipò alla vivace attività scientifica che in quegli anni ferveva nel capoluogo toscano grazie alla presenza, all’interno del Museo di Storia Naturale, dell’Erbario Centrale Italiano, al quale donò molte delle sue raccolte.
Insieme ad altri studiosi prese parte anche ad alcune escursioni naturalistiche in Spagna, Portogallo, Corsica e nel 1890 fu coinvolto da Stefano Sommier, botanico fiorentino di origine francese, in un viaggio di quattro mesi in Caucaso, che fruttò un notevole numero di specie vegetali nuove per la scienza.
Levier è ricordato anche per i suoi accurati studi di crittogamista, che lo misero in contatto con specialisti di tutto il mondo. Con le sue raccolte personali e quelle inviategli dai collaboratori allestì un erbario di decine di migliaia di campioni che vennero acquisiti alla sua morte, avvenuta nel 1911, dall’Erbario Centrale Italiano, dove sono tuttora conservati e consultati dagli studiosi.