L’immagine in Borges non è semplicemente simbolo o allegoria, allusione o metafora: essa agisce, diventa operazione di riscrittura e rilettura del mondo. Il lavoro borgesiano di ripensamento della tradizione estetica, filosofica e artistica occidentale costituisce un modello fondamentale per comprendere il secolo appena passato e il suo rapporto con la tradizione. La biblioteca, il labirinto, gli animali immaginari, i sognatori, gli uomini-memoria, i libri misteriosi, gli eruditi solitari, le mappe e le carte mobili, «la musica, gli stati di felicità, la mitologia, i volti scolpiti dal tempo, certi crepuscoli e certi luoghi, vogliono dirci qualcosa, o qualcosa dissero che non avremmo dovuto perdere, o stanno per dire qualcosa; quest’imminenza di una rivelazione, che non si produce, è, forse, il fatto estetico» (Jorge Luis Borges, «La muraglia e i libri», Altre inquisizioni).
Con un racconto a fumetti di Milo Manara
Daniele Dottorini (1967) è professore associato di Cinema presso l’Università della Calabria.
Alessandro Faccioli (1973) è professore associato presso l’Università di Padova, dove insegna Storia e critica del cinema.
Emanuele Leonardi (1977) è professore associato in Lingua e Letterature Ispanoamericane, presso l’Università di Padova.