I contributi raccolti in Corporea. Costrizioni. Liberazioni, con varia declinazione e lungo un asse cronologico che va dal III secolo d.C. alla contemporaneità, indagano l’“essere il proprio corpo”, l’essere, cioè, corpo-vivente, soggetto corporeo conoscente immerso nel tempo e in costante relazione, conflittuale o (ir)risolta che sia, col mondo e altre corporeità.
Al centro dell’indagine, quindi, tanto che lo sguardo si posi sul corporeo postumano, sui corpi “polifunzionali” o, invece, sui corpi disciplinati dall’abito, dalle mode, sui corpi del meretricio, su quelli attraversati dalla malattia o, all’apparenza, “incoerenti” con le norme vestimentarie, vi è, sempre, un “corpo a corpo”, individuale/collettivo, in atto; in esso, nel continuo esperire la corporeità, va ravvisato il senso delle storie di costrizione e liberazione proposte nel volume.