Il volume analizza in ottica storico-pedagogica la vita dei bambini e delle bambine migranti tra l’Unità d’Italia e la Grande Guerra, quegli adulti in miniatura, come venivano ancora al tempo considerati, troppo piccoli per poter compiere delle scelte, ma abbastanza grandi da esser messi al lavoro. Proprio il fenomeno dello sfruttamento minorile ha contribuito a delineare non solamente la storia, ma le vite di centinaia di migliaia di persone, e questa ricerca, attingendo dalle diverse fonti della storia dell’educazione, tenta di far luce su questi avvenimenti non soffermandosi solo sulle mere informazioni quantitative, ma analizzando i contenuti delle inchieste e affiancandovi l’immagine dei minori migranti emersa dal patrimonio letterario e autobiografico.
Il saggio, intrecciando le molteplici trame, vuole restituire l’immagine del fanciullo migrante proveniente dalla ‘realtà’ storica (documenti ufficiali, inchieste, indagini) confrontandola con quella della narrativa, mettendo in risalto analogie e discrepanze.
Michela Baldini è Dottoressa di ricerca con titolo di Doctor Europaeus, e attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento FORLILPSI dell’Università degli Studi di Firenze.
Ha insegnato Storia dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Le sue tematiche di ricerca più rilevanti riguardano la Storia dell’educazione e la Letteratura per l’infanzia, indagando le infanzie negate nel corso della storia, in modo particolare, l’infanzia emigrante e lavoratrice tra Otto e Novecento, con uno sguardo attento alla storia delle bambine. Nello specifico, ha studiato le infanzie ‘ai margini’ raccontate dalla Letteratura per l’infanzia. Ha pubblicato, oltre alla monografia L’autismo tra narrazione e strategie inclusive [Pisa 2019], numerosi articoli e saggi in riviste e volumi nazionali e internazionali.