La lotta al fascismo viene solitamente raccontata per grandi eventi, spesso narrando le imprese dei protagonisti di maggiore rilievo. Una modalità consueta, che però sottrae la possibilità di comprendere come i fatti di quegli anni furono vissuti anche dalla gente comune.
Ricostruire le scelte, le passioni e i drammi di persone sconosciute che si opposero al regime è peraltro complesso, perché sul loro passato, di norma, scarseggiano i documenti. Solo in qualche caso, grazie al rinvenimento di fonti sufficienti, si può decidere di rendere, per così dire, “il corpo e l’anima” dei personaggi; quando ciò avviene, vale la pena mettervi mano, trarre fuori i protagonisti dall’anonimato e, come in questo lavoro, salvarne il ricordo.
Un sovversivo piemontese, un rivoluzionario marchigiano e un giovane partigiano ligure sono le figure qui presenti, assieme alle quali si attraversa il ventennio di Mussolini, ricucendo “dal basso” i fili della trama servita per fronteggiare il fascismo.
Personaggi che – scrive Carlo Greppi nella prefazione – «erano accomunati da una qualità rara, nell’essere umano, e cioè il non voler tollerare i soprusi, e anzi decidere di combattere per porvi fine. Protagonisti di questo libro sono [...] due comunisti e un ragazzo cattolico, le cui vicende potrebbero essere sepolte da una coltre di oblio. E invece eccole qui nel loro splendore ribelle».
Filippo Colombara si interessa di storia e cultura dei ceti popolari. Ha svolto ricerche per conto di istituti pubblici e privati su movimento operaio, comunità locali, guerre del Novecento e Resistenza. Tra le sue ultime pubblicazioni: Vesti la giubba di battaglia. Miti, riti e simboli della guerra partigiana (DeriveApprodi, Roma 2009); Raccontare l’impero. Una storia orale della conquista d’Etiopia (1935-1941) (Mimesis, Milano-Udine 2019).