Giochi linguistici, binomi fantastici, errori ortografici, storie e fiabe sbagliate sono solo alcuni dei procedimenti che caratterizzano l’opera artistica di Rodari. Il loro uso sapiente diverte il bambino (e non solo) e al contempo aiuta a sviluppare creatività e pensiero divergente, abituando a una continua riflessione attorno alla narrazione, alla parola e ai suoi usi. Invenzioni fantastiche, impregnate di realtà quotidiane, accompagnano i (piccoli) lettori verso un riconoscimento del mondo e nella ricerca di soluzioni nuove. Ma come si realizzano, nella mente del bambino, queste nuove aperture? Che cosa fa sì che le opere di Rodari siano davvero una continua palestra di rinnovamento del pensiero? E qual è il rapporto fondamentale tra pensiero, linguaggio e uso della parola?
In questo libro si analizzano le basi teoriche e i significati etici e letterari dei procedimenti metalinguistici e metanarrativi di Rodari, i rapporti con alcune delle fonti che hanno accompagnato le sue riflessioni nel tempo e gli intrecci con la sua incessante ricerca esistenziale, motore del suo agire radicato nel mondo.
Noemi Fiorito è Dottoranda in Storia della Pedagogia, dell’Educazione e della Letteratura per l’infanzia a Roma Tre.
Tagesmutter e pedagogista, si è occupata di analisi narratologica applicata alle autobiografie a scopo orientativo. I suoi studi attuali si concentrano sulla presenza e il significato di aspetti metanarrativi nella letteratura giovanile, anche nel loro rapporto con l’educazione linguistica, e sulle forme di riscrittura dei classici nella letteratura per l’infanzia.