«Non si dà vera vita nella falsa»: è riprendendo la celebre sentenza formulata in Minima moralia che Adorno si presenta ai suoi studenti nella prima di queste lezioni, tenute a Francoforte tra maggio e luglio del 1963. Qual è, allora, l’esito della filosofia morale, in un mondo la cui configurazione pare entrare sempre più in conflitto con l’idea di libertà, con la possibilità di riflettere criticamente sulla condotta della propria vita e di modificarla? A questo interrogativo, la cui posta in gioco si amplia fino a includere il rapporto tra teoria e prassi e tra morale e politica, Adorno prova a rispondere tramite un serrato confronto con la filosofia morale kantiana, che anticipa e prepara quello svolto nelle pagine di Dialettica negativa. L’intero corso si sviluppa così lungo queste linee di tensione, costituendo una feconda via d’accesso a una dimensione che, pur essendo centrale nel pensiero adorniano, in poche occasioni è stata tematizzata con la chiarezza e la generosità di queste lezioni.