Il volume ricostruisce il pensiero di una delle più importanti figure del positivismo italiano: l’antropologo e psicologo Giuseppe Sergi (1841-1936), a lungo docente nell’Università di Roma e fondatore della Società romana di antropologia. Speciale attenzione è riservata a tre aspetti della sua riflessione – la degenerazione, l’eugenetica e la concezione dei gruppi etnici – che vengono inseriti nel contesto culturale del tempo e riletti alla luce del rapporto tra eredità e ambiente. Da questa indagine emerge come l’opera di Sergi sia elaborata in risposta alle grandi questioni della modernità: dalla massificazione allo sviluppo scientifico e tecnologico, fino alla nascita delle metropoli.
Giovanni Cerro, dottore di ricerca in Filosofia, lavora presso i Centri Culturali della Fondazione Collegio San Carlo di Modena. Cultore della materia in Storia della filosofia presso il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha orientato i suoi interessi verso la storia delle idee, dedicando attenzione particolare al tema della crisi della modernità nella cultura europea tra Ottocento e Novecento. Per le Edizioni ETS ha curato la raccolta L’eugenetica italiana e la Grande Guerra (2017).