“It’s Greek to me”: così Casca commenta la scelta di Cicerone, nello shakespeariano Julius Caesar, di utilizzare la lingua greca per nascondere un commento (forse negativo) sul padrone di Roma. Quest’atteggiamento di Cicerone è rivelatore dello spazio particolare occupato dalla lingua e dalla letteratura greca all’interno della cultura politica elisabettiana. In quanto conoscenza accessibile soltanto alla colta élite educata secondo il modello umanista, la letteratura greca poteva prestarsi a fornire ad autori che volessero criticare la corona senza apertamente ribellarsi uno schermo dietro cui esprimere la propria critica. L’erudizione nasconde la critica, e i personaggi/ testi greci così rielaborati e rivisti diventano veicolo di messaggi politici eterodossi, suscettibili di sospetto e censura se fossero stati espressi apertamente. King tyrannos racconta questo uso politico del pensiero greco attraverso l’analisi di tre testi (o gruppi di testi) nella storia dell’Inghilterra rinascimentale, fra la crisi della rottura con Roma sotto Enrico VIII e l’ascesa di Giacomo I Stuart. Il dialogo di sir Thomas Elyot su Platone e Dionisio, le opere teatrali di Thomas Preston, Richard Edwards e John Puckering, e l’anonima traduzione inglese dello Ierone sono qui riportate all’interno del contesto storico dell’epoca Tudor e Stuart, e la loro riscrittura degli originali greci collegata allo sviluppo del dibattito su cosa costituisca un cattivo sovrano e su come debba reagire il popolo. Il libro mostra come l’uso di un soggetto greco serva agli autori per criticare la corona attraverso il ricorso a un immaginario condiviso, e come questo cambi a seguito dell’evoluzione della cultura politica inglese.
Francesco Dall’Olio ha conseguito il diploma di licenza in Lettere Classiche alla Scuola Normale Superiore nel 2013, e in seguito il titolo di Dottore di Ricerca in Studi Filologici, Letterari e Linguistici all’Università di Verona nel 2019. È stato per due volte visiting research fellow alla Gallatin School for Individualized Studies (NYU), e nell’ambito del progetto PRIN 2017 “Classical Receptions in Early Modern English Drama” ha ricevuto un assegno di ricerca della durata di due anni all’Università della Valle d’Aosta. È autore di numerosi articoli sulla ricezione della letteratura greca nel contesto dell’Inghilterra rinascimentale. Questa è la sua prima monografia.