Con questo volume, denso di storie, testimonianze e documenti in gran parte inediti, Marco Piccolino torna, dopo diversi anni, sulle vicende della strage di Sant’Anna, di cui aveva in passato ricostruito con “scientifica” precisione alcuni dei momenti più cruciali, tra cui l’eccidio della piazza della chiesa, in cui venne stroncata, in modo particolarmente barbaro, la vita di circa centocinquanta persone, in maggior parte donne e bambini. Lo fa soprattutto per mettere in luce, anche sulla base di elementi nuovi, l’importante ruolo che nell’eccidio ebbero le varie brigate del fascismo di Salò. Un ruolo che non emerse nella giusta luce nel periodo immediatamente successivo alla strage, soprattutto per le minacce e intimidazioni di cui furono fatti oggetto i sopravvissuti da parte dei membri delle varie formazioni nere che uccisero a Sant’Anna; e che, negli anni recenti è stato messo in poca evidenza dalla storiografia accademica, e, ha avuto, inoltre, scarso risalto nel processo sui fatti di Sant’Anna celebrato all’inizio degli anni 2000 presso il tribunale militare di La Spezia.
Marco Piccolino è uno studioso di neuroscienze che ha insegnato per molti anni nell’Università di Ferrara e ha pubblicato, oltre a importanti contributi scientifici nell’ambito della fisiologia visiva, anche diversi volumi di storia e cultura della scienza con alcune delle più prestigiose case editrici italiane e straniere (tra cui Bollati-Boringhieri e Oxford University Press). Da circa dieci anni si è interessato alle storie dell’Alta Versilia, scrivendo alcuni volumi sulla strage di Sant’Anna di Stazzema (e su altre vicende del territorio, come quella del Pallone frenato del Matanna). Grande appassionato della montagna, ha percorso per molti anni, in lungo e in largo, i sentieri tra le Apuane e il Monte Pisano. Sulle storie che ha scoperto e sulle persone che ha incontrato nel suo peregrinare sui monti, ha pubblicato nel 2023, con le Edizioni ETS, un volume intitolato Dal Ragnaino a Campallorzo.