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Collana diretta da
Gabriele Guerra
Comitato scientifico
Antonella Gargano, Sapienza Università di Roma
Dario Gentili, Università degli Studi Roma Tre
Massimo Palma, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli
Fabio Ciaramelli, Università degli Studi di Napoli Federico II
Mattia Cinquegrani, Università degli Studi Roma Tre
Antonello Alici, Università Politecnica delle Marche
Marco Filoni, Università degli Studi Link
Sonia Paone, Università di Pisa
Mauro Pala, Università degli Studi di Cagliari
Horst Bredekamp, Freie Universität Berlin
Massimiliano Tomba, University of California, Santa Cruz
Comitato di redazione
Valeriana Berchicci, Giulia Iannucci,
Marina Montanelli, Daniela Padularosa, Marta Vero
La nozione di luogo (in greco, topos) è una delle più urgenti del dibattito recente. La nostra epoca, segnata da crisi abitative ed emergenza climatica, ci impone un confronto con i luoghi che attraversiamo, siano essi urbani o rurali. Già tra Otto e Novecento pensatori tedeschi come Georg Simmel e Walter Benjamin hanno suggerito di adottare una considerazione sincretica della nozione di topos, inteso come spazio di interazione tra elemento naturale-geografico ed elemento culturale e sociale. Pensare un luogo ha, infatti, varie implicazioni. Si può progettare un luogo in base alla funzione civile e architettonica che questo deve ricoprire; lo si può interrogare con la lente della filosofia, sondandone i presupposti ideali ed estetici. Si può costruire un luogo nella forma delle narrazioni letterarie che ne accompagnano la sperimentazione, costruendone i significati. Non da ultimo, è possibile meditare sulla valenza politica dei luoghi che abitiamo, pensarli come spazi di inclusione, di dialogo e coesistenza. Esaminare i luoghi che progettiamo, narriamo, critichiamo o condividiamo può anche aiutarci a riflettere sui non-luoghi, ossia sui luoghi immaginati e desiderati. In breve, partire dai luoghi concreti ci stimola a inventare quelli che vorremmo, dedicandoci a trasformare le ou-topie in proposte concrete.
Obiettivo della collana Outopoi è di indagare lo spazio urbano come intersezione tra elementi vari e disparati, di cui si tenta di fornire una narrazione sincretica, frastagliata e rispettosa delle sue complessità.
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