In questo studio, dedicato all’opera della scrittrice austriaca Ilse Aichinger (1921-2016), una delle voci più significative del Novecento di lingua tedesca, il sentimento della diffidenza viene individuato come il nucleo programmatico e incandescente dal quale si diparte un articolato cammino poetico che ha varcato le soglie del millennio. Vengono qui proposti percorsi di lettura e analisi dei primi trent’anni della produzione di Aichinger (1945-1976), indagando le implicazioni etiche della scrittura dopo la cesura del 1945. Questa prima monografia in Italia dedicata ad Aichinger ricostruisce il contesto in cui è nata la sua poetica diffidente, segue le tracce di documenti e materiali d’archivio e individua tre movimenti della scrittura – interrogare, ricercare, ridurre –, associati a tre forme testuali – romanzo, radiodramma, Prosagedicht –, che Aichinger ha frequentato in modo anticonvenzionale. La spinta sperimentalistica e la curiosità di guardare dentro e dietro le parole, per riscattare la lingua dispersa lungo i margini delle forme e della dicibilità, danno luogo a un’opera futuribile, che continuamente interroga la realtà, in una pratica quotidiana di dissenso.
Matteo Iacovella è dottore di ricerca in Studi germanici e slavi. Ha studiato tra Roma e Vienna, svolgendo ricerche presso il Deutsches Literaturarchiv di Marbach. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università Sapienza di Roma. Studioso di Ilse Aichinger e di letteratura di lingua tedesca del secondo Novecento, si occupa anche delle implicazioni etiche della scrittura letteraria, di studi sul trauma e la memoria, di rappresentazioni della natura nella poesia di lingua tedesca contemporanea.