Le lettere di Paolo sono i testi più antichi del Nuovo Testamento, così antichi che al momento della loro redazione il cristianesimo non esiste ancora. Ci raccontano di giudei e greci che credono che Gesù di Nazareth, un predicatore galileo morto crocifisso, sia il Messia. La loro non è la fede generica in un dio amorevole che ricompenserà i suoi devoti: il Regno di Dio è il risultato dell’imminente scontro apocalittico in cui Cristo sconfiggerà le forze del male, e il vangelo deve essere annunciato alle nazioni affinché si schierino dalla parte giusta. Se il quadro generale è chiaro, assai meno lo sono i dettagli: Paolo non ha elaborato una teologia coerente e sistematica, né ha fondato un’organizzazione gerarchica dei credenti; l’annuncio del vangelo ha dato vita a una ekklēsia, ma non c’è ancora una chiesa. Questo libro tenta di ricostruire quello che nei testi si trova solo in forma frammentaria e implicita, un “manuale di istruzioni” per prepararsi all’apocalisse: come si fa a vivere in un mondo condannato alla distruzione? come vanno riconfigurati i rapporti sociali? che cosa è lecito e che cosa è proibito? In altre parole: che cosa significa rivestirsi di Cristo e diventare uomini nuovi?
Andrea Mossa ha conseguito il dottorato di ricerca in filosofia politica all’Università di Trento ed è attualmente docente di storia e filosofia nella scuola superiore. Ha pubblicato Il nemico ritrovato. Carl Schmitt e gli Stati Uniti (Accademia University Press, Torino 2017).
Emiliano R. Urciuoli insegna Storia delle religioni all’Università di Bologna. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla storia del cristianesimo antico e sugli sviluppi metodologici nello studio delle tradizioni religiose nel mondo mediterraneo antico. Il titolo della sua ultima monografia è La religione urbana. Come la città ha prodotto il cristianesimo (EDB, Bologna 2021).