Genio fuori formato: autore, scienziato e pensatore precocemente geniale e prematuramente morto, Georg Büchner (1813-1837) è stato uno dei capostipiti del teatro moderno. Il Woyzeck, pervenutoci postumo, è un testo arduo da penetrare intellettualmente per lo stato frammentario e lacunoso in cui è stato tramandato, ma è indubbiamente l’opera più potente dell’Ottocento tedesco. Con il Woyzeck (che qui proponiamo nella traduzione di Marina Bistolfi, la quale dimostra di conoscere il segreto per riscrivere le parole di Büchner), l’autore si segnala come il primo paladino del quarto stato. Ispirata a un fatto autentico, la storia del “più grande povero della Germania” (affrontata, in questa sede, anche dal punto di vista della fortuna scenica) può essere considerata un grande classico. Che però, per la disarticolazione estrema della forma, esige l’intervento del teatrante e dello spettatore. Büchner si rivela allora influente come “teorico” indiretto nonché uno dei padri putativi della contemporaneità (segnatamente: del performativo) e il Woyzeck un’opera decisiva per la comprensione del presente.
A disruptively original genius and a precociously gifted author, scientist and thinker who died young, Georg Büchner (1813-1837) was one of the forerunners of the modern theater. Woyzeck, a posthumous work, is a difficult text to penetrate intellectually due to the fragmentary and incomplete state in which it was left, but it is undoubtedly the most powerful of all German nineteenth-century plays. With Woyzeck (presented here in the translation by Marina Bistolfi, who possesses the secret of interpreting Büchner’s words), the dramatist emerges as the first champion of the common people. Inspired by a true event, this drama of the “poorest man in all Germany” (here also explored in its staging and reception) can be seen as a great classic of dramatic art. Yet, because of the extreme disarticulation of its form, it requires the active participation of audience and actors. Büchner reveals himself to be influential as an indirect theorist as well as one of the putative fathers of contemporary drama (in particular performative theater), and Woyzeck a decisive work for understanding the present.
Maria Maderna insegna Storia del Teatro all’Accademia “Paolo Grassi” e Culture Teatrali Europee al Corso di Laurea per Mediatori Linguistici della Scuola Interpreti “Altiero Spinelli” di Milano. Collabora all’attività didattica e scientifica dell’Università Cattolica di Milano e ha al suo attivo cicli di lezioni e workshops presso alcuni Atenei, italiani e tedeschi. Ha operato nel mondo editoriale come redattrice e traduttrice (è anche germanista) e ha pubblicato una monografia, una curatela e una settantina di saggi in volume e di studi in rivista. I suoi lavori critici vertono sulla letteratura teatrale moderna e contemporanea, spaziando dall’ambito teorico-estetico a quello dell’intermedialità letteratura/cinema.