Questo numero di Graphos presenta studi e riflessioni sugli attuali sviluppi della pedagogia, della didattica e dei problemi dell’apprendimento della scrittura, anche in funzione della produzione di testi, a partire dai linguaggi plurimi della scrittura (a mano o narrativa che sia), che dall’autobiografia con l’uso dei social media attraverso il sempre più diffuso uso dell’IA esplori formative esperienze visuo-percettive e cognitive generate dalle immagini dell’albo illustrato o del fumetto, o che alimenti nei contesti scolastici la scrittura creativa di testi brevi, come pure che osservi pedagogicamente la dimensione artigianale dello scrivere, oggi sempre meno presente in una società votata al facile e riduttivo medium del digitale e alla virtualizzazione cerebralizzante dell’apprendere. La scrittura manuale, da difendere più che mai oggi a spada tratta nelle istituzioni scolastiche, non dovrebbe essere considerata solo nella sua veste esplicita come un mero strumento sociocomunicativo e/o letterario/narrativo, ma dovrebbe essere valorizzata anche come un’implicita espressione dello scrivente, i cui lati oscuri, metacomunicativi sono narranti quanto quelli espliciti, perché i gesti grafici non possono che considerarsi espressione di un articolato processo al contempo neuromotorio, cognitivo e socioemotivo coinvolgente l’intera persona nell’atto di scrivere.