Anche il pensiero politico – come la religione, la letteratura, la filosofia e l’arte nelle sue diverse forme – ha i propri giardini. Quello “alla francese” per lungo tempo ha simboleggiato un ordine politico di stampo assolutistico, perlopiù opposto al sistema inglese. Nuove letture gettano oggi una luce diversa su questa metafora.
Il libro si sofferma su tre momenti della vicenda. Sulle origini, risalenti al felice incontro tra re Sole e André Le Nôtre, il più grande giardiniere di Francia. Sul dibattito filosofico e politico intorno ai giardini che, di lì a poco, si accende in tutta Europa: Leibniz, Voltaire e, naturalmente, Rousseau vi giocano una parte importante. Più distesamente, sul laboratorio della grande rivoluzione. A dispetto dei suoi molti ammiratori, il modello costituzionale inglese non è accolto con favore dalle assemblee rivoluzionarie. Scrittori e attori politici, anche molto diversi per cultura e sensibilità, preferiscono volgersi a quella geometrica razionalità che, da sempre, è la cifra inconfondibile del giardino “alla francese”. È attorno a questo singolare andamento che ha preso forma il volume.
Cristina Cassina insegna Storia del pensiero politico a Pisa. Codirige la rivista «Suite française». Ha curato Balzac politico (ETS 2021) e l’edizione italiana di Condorcet, Piano di Costituzione, 1793 (Giappichelli 2017). Ha in corso di stampa un volume dedicato a Flora Tristan (Carocci 2025).